MENTAL COACH. Il prof Gennaro Russo affronta un tema importantissimo: “Vittoria e sconfitta, cogliamone gli insegnamenti”
25 Aprile 2024 |

MENTAL COACH. Il prof Gennaro Russo affronta un tema importantissimo: “Vittoria e sconfitta, cogliamone gli insegnamenti”

di Gennaro Russo*

Vittoria e sconfitta sono figlie dello sport, cioè fanno parte del gioco. Se la vittoria può portarti metaforicamente “alle stelle”, parimenti la sconfitta può catapultarti “all’inferno”.
In certi momenti, la prima potrebbe sembrarti la luce (il bianco) o la vetta (la gloria), la seconda il buio (nero) o il baratro (fondo). Eppure, nella realtà, non è proprio così.
La vittoria, se non vissuta e metabolizzata consapevolmente, potrebbe illudere te e il tuo “entourage” (maestri, preparatori, genitori, familiari, ecc.), facendoti perdere di vista l’aspetto più importante: continuare a sviluppare la “sana” cultura della preparazione sportiva e della crescita personale. In caso contrario, il campo potrebbe riservarti “brutte” sorprese, con te lontano dall’assumere il giusto atteggiamento per poter raggiungere i tuoi obiettivi.
La sconfitta, sempre dura da digerire, può generare delusione, sconforto, frustrazione, in una sola parola: “dolore”. Ma questo “dolore” è una medaglia a due facce: una ti annienta, ti spacca, ti deprime, l’altra ti schiaffa in faccia la realtà, ti presenta il conto, ti scuote, ti sprona a rivedere qualcosa, a diventare più “solido”, più focalizzato, più responsabile.
Proprio come fanno i giapponesi quando riparano un vaso rotto di un certo valore, riunendo i frammenti con un collante naturale misto a dell’oro liquido (metallo pregiato). Essi anziché nascondere l’integrità perduta del vaso, tendono ad esaltarne la ricomposizione.
E questo non lo fanno solo i giapponesi con i vasi di valore crepati, ma anche tutti quelli che, nel loro ambito, fanno “tesoro” dei loro sbagli e delle loro sconfitte. Quindi, anche lo sport è integrità e rottura insieme, in un processo naturale e inevitabile, è ricomposizione costante tra le due.
Proprio come ci ricorda questa saggia frase, scritta sulla parete di un rifugio di montagna: “Le più alte cime, quelle che non svaniscono mai, sono le conquiste su noi stessi”. Questa è la vera mèta a cui ambire e in cui indirizzare i nostri sforzi, nello sport come nella vita.
*Mental coach Accadenmia Tennis Napoli

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