MENTAL COACH. Il prof Gennaro Russo affronta il delicato tema: “Il tennis, uno sport tanto bello quanto spietato”
13 Marzo 2024 |

MENTAL COACH. Il prof Gennaro Russo affronta il delicato tema: “Il tennis, uno sport tanto bello quanto spietato”

di Gennaro Russo*

Il tennis, per certi versi, è davvero uno sport crudele, e non è soltanto il titolo di questo articolo. Calza a pennello una frase di Adriano Panatta, uno dei più forti giocatori della storia del tennis italiano: “Il tennis l’ha inventato il diavolo”. È una definizione sempre più attuale, considerati i tanti” “killer point” e “tie-break che i ragazzi affrontano nei tornei di nuova generazione.
Spesso, si tratta di partite tiratissime, di grande equilibrio, giocate sul “filo del rasoio” e decise per qualche punto, che determina il successo per un giocatore piuttosto che per l’altro. Un punteggio che recita così: 6-3, 3-6, 10-8 “manda”, in quel momento, un ragazzo alle stelle e l’altro all’inferno; il coach del primo sarà portato a dire: “Che bravo”, il coach del secondo, invece: “Che peccato”.
A volte può capitare, addirittura, che per un ragazzo tutto fili liscio, lui sta giocando bene, è in fiducia, in vantaggio sull’avversario con il punteggio, ma ad un certo punto, crack, qualcosa nella propria testa cambia all’improvviso e di colpo comincia a sbagliare, a vedere i “draghi” nel suo immaginario, fino a compromettere il match. Altro caso, è quello di un ragazzo che non riesce ad uscire da una serie di insuccessi consecutivi, si sente frustrato, insicuro, e dice di sentirsi, metaforicamente parlando, come “sotto ad un treno”, cioè con l’autostima a pezzi.
E per quanto riguarda i tennisti professionisti? Anche per loro, in ogni torneo c’è un solo vincitore, tutti gli altri giocatori vengono sconfitti.
Uno sport con tali caratteristiche richiede “molta” solidità mentale (determinazione, tenacia, grinta, resilienza, ecc.), proprio in linea con una frase di Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio: “Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada”. A chiunque piaccia competere nel gioco del tennis, sia a livello amatoriale che professionistico, se amano “vincere”, devono sapere proprio che “non c’è altra strada”, cioè bisogna essere come il loro adorato sport: “spietati”.
*Mental coach Accademia Tennis Napoli

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