Speciale ALLENAmente: il nostro prof. Gennaro Russo al nostro fianco in questo periodo così difficile eppure così importante di formazione, di resilienza, di educazione civica e di impegno. Nella sua preziosa rubrica affronta l’argomento della Responsabilità, uno dei tratti fondamentali della nostra vita e, naturalmente, anche nello Sport
17 Gennaio 2021 |

Speciale ALLENAmente: il nostro prof. Gennaro Russo al nostro fianco in questo periodo così difficile eppure così importante di formazione, di resilienza, di educazione civica e di impegno. Nella sua preziosa rubrica affronta l’argomento della Responsabilità, uno dei tratti fondamentali della nostra vita e, naturalmente, anche nello Sport

di Gennaro Russo*

 

Responsabilità

La responsabilità è uno dei tratti fondamentali nella vita di ciascun individuo, dal campione dello sport al dilettante, dal genitore al figlio, dal leader politico all’elettore, dall’insegnante allo studente e così via.

La prima parte della parola (respons) significa rispondere delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano. La seconda parte (abilità), fa riferimento all’efficacia di risposta: agire in modo che ciò che bisogna fare sia eseguito il meglio possibile e in un certo arco temporale.

In genere, più libertà di scelta (autonomia) ha un individuo e più dovrebbe essere responsabile.

Allo stesso tempo, in un team o in un’organizzazione, il grado della libertà di scelta bisogna meritarselo, dopo aver dimostrato sul “campo” di cosa si è capaci, altrimenti le conseguenze sarebbero nefaste.

La responsabilità è cruciale nelle decisioni, soprattutto nei momenti critici, come ci ricorda questa frase di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”, e pure nei momenti ordinari, come evidenziato dalla seguente storiella.

Due boscaioli erano addetti a tagliare robusti tronchi d’albero. Essi lavoravano lo stesso numero di ore, con utensili (asce) simili, ma ogni giorno le quantità di legna del primo erano circa la metà rispetto il secondo. Stupito da questo risultato, il loro superiore volle comprenderne l’enigma. Scoprì che il primo lavorava incessantemente, riversando colpi uno dietro l’altro e fermandosi solo pochi secondi per rifiatare, mentre l’altro faceva più soste e pure prolungate.

Cos’è, allora, che faceva la differenza a favore di quest’ultimo, visto il doppio del rendimento?

Egli impiegava ogni sosta, oltre che per un adeguato recupero fisico, soprattutto per affilare l’ascia. Dei due, quindi, era il più respons-abile!

Attenzione, allora, a questo importante “passaggio”, perché spesso ci affanniamo credendo di fare le cose nel modo giusto, solo perché ci stiamo dando tanto da fare … dimenticando invece di affilare con costanza e cura le nostre asce!

*Mental coach dell’Accademia Tennis Napoli

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