SPECIALE ALLENamente. Il nostro prof. Russo ci ricorda l’importanza della CONSAPEVOLEZZA, nella vita come nello sport
9 Marzo 2021 |

SPECIALE ALLENamente. Il nostro prof. Russo ci ricorda l’importanza della CONSAPEVOLEZZA, nella vita come nello sport

di Gennaro Russo*

La consapevolezza (mindfulness in lingua inglese) è un termine oggi tanto in voga pure in ambito sportivo, poiché favorisce in maniera importante le prestazioni.

Essere consapevole significa “accorgersi” di pensieri, emozioni, reazioni, nel momento presente (nel qui e ora) e accettarli senza giudicarli, cioè in piena coscienza.

La consapevolezza dà il via a ogni processo di sviluppo/miglioramento e genera più chiarezza.

– Come si può raggiungere un obiettivo, se non si sa bene cosa si vuole?

– Com’è possibile imparare da un errore, se non ci si rende conto dello stesso?

– Come si può entrare in empatia con un allievo, se non se ne percepiscono i feedback?

Osservare la realtà con consapevolezza può essere scomodo, perché significa uscire dalla cosiddetta zona di comfort.  Spesso ci focalizziamo su quanto accade fuori di noi piuttosto che alla nostra interiorità, o su ciò che non possiamo controllare anziché su quanto c’è possibile modificare.

E allora, le seguenti parole del grande Julio Velasco, ex allenatore di pallavolo, rappresentano un vero inno alla consapevolezza: “Non mi piace dire ai ragazzi che andrà tutto bene, rassicurandoli. Preferisco dire loro che andrà come noi tutti insieme faremo in modo che vada”. Sono parole che spazzano via gli alibi e aprono alla responsabilità delle proprie azioni, senza portare con sé inutili fardelli, proprio come ci ricorda questa storiella.

Un giorno, mentre un maestro zen stava attraversando il fiume con un suo allievo, si trovava lì una bella ragazza che chiese di essere aiutata, perché aveva paura di non farcela da sola. Il maestro se la caricò addosso e la portò sull’altra sponda, dopodiché proseguì nel cammino con il suo allievo. Dopo un po’, questi gli disse: “Maestro, come ha potuto avere contatti così stretti con una sconosciuta?”. Il maestro rispose: “Io ho preso la ragazza, l’ho aiutata ad attraversare il fiume, poi l’ho lasciata lì; tu, invece, te la stai portando ancora appresso”.

Questa metafora ci invita a liberarci delle nostre zavorre mentali, affinché la consapevolezza porti con sé anche maggior concretezza e leggerezza.

*Mental coach Accademia Tennis Napoli

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